In questo articolo scoprirai come vivere la vita normalmente ponendo attenzione alla gestione quotidiana dello stress, senza sconvolgere la vostra vita precedente.
Da molto tempo penso di affrontare questo argomento, così delicato, complesso e forse un po’ scomodo: l’arrivo di una malattia cronica nei nostri animali, o di un problema serio comportamentale, può essere difficile da gestire sia per noi che per l’animale stesso per una serie di cambiamenti di routine che non sempre, a mio parere, risultano necessari.
Vediamo nel dettaglio a cosa mi riferisco
Per alcune persone l’avvento di una malattia del proprio animale risulta essere un trauma, un qualcosa di inaspettato che non era previsto, ma la realtà è che purtroppo non tutto dipende da noi.
Alcune patologie, come ad esempio quelle intestinali, possono presentarsi all’improvviso anche in maniera violenta e non dipendono necessariamente da aspetti gestionali o da errori compiuti in passato.
Il primo passo, anche se appare scontato, è l’accettazione del cambiamento di salute, questa accettazione può richiedere tempo e prevede un lavoro prettamente personale, lasciando da parte sensi di colpa o la ricerca di un colpevole.
Se la malattia è cronica e quindi non si risolve nel breve periodo, l’obiettivo del terapeuta sarà quello di gestire i sintomi non di guarire la patologia, questo aspetto prima viene compreso prima la vostra anima troverà pace. Mi sento di dire che nelle più comuni patologie croniche la vostra vita e quella del vostro animale non dovrà cambiare radicalmente e non dovrà essere sconvolta e questo è un punto importante.
Prendiamo in esempio una malattia purtroppo comune, ovvero la malattia infiammatoria intestinale (volgarmente chiamata IBD), le cause sono molteplici. È risaputo che queste patologie richiedono una gestione multimodale: dieta, integrazioni, gestione dello stress, talvolta farmaci.
È possibile che per un periodo al vostro animale verranno negati premi, alimenti extra e dovrà seguire un iter di un certo tipo per capire se risponde o meno a una data terapia. Saranno quindi necessari dei tentativi, delle prove che non sempre andranno a buon fine, non per incapacità del medico o del nutrizionista, ma perché la gestione non è sempre così liscia e semplice.
Sulla carta non è prevista la reazione del singolo individuo a una data terapia, per quanto possa essere conosciuta o comune, allenare quindi una buona gestione della frustrazione risulta obbligatorio.
So però che se stai leggendo ti starai ponendo alcune di queste domande:
Come devo gestire la vita quotidiana?
Cosa devo cambiare?
Quello che facevo prima si può ancora fare?
E se per sbaglio beve da una pozzanghera o mangia qualcosa che non dovrebbe è davvero così grave?
Potrà ancora correre libero?
Potrà ancora frequentare l’area cani o fare i trekking di ore?
Potrà ancora fare sport?

La verità è che la risposta la dà l’animale
Vi invito a “non scegliere” voi per lui. Vi faccio un esempio. Se il mio cane o gatto è dolorante e per un periodo non vuole uscire, vorrà dire che in quel periodo eviteremo i trekking di ore e ci limiteremo a fare la passeggiata attorno a casa.
Se però il vostro cane necessita di un masticativo ogni tanto, di correre libero o di giocare con gli amici di una vita non negatelo, modulatelo.
Sopprimere i desideri e le emozioni non farà altro che peggiorare la sintomatologia e peggiorare l’umore sia suo che vostro.
Ascoltando il vostro animale riuscirete a capire fin dove spingervi, riuscirete a capire che anche se ha mangiato da terra un pezzo di pane se state lavorando bene con i giusti professionisti la sintomatologia non sarà poi così grave.
La routine non va annullata o modificata necessariamente per sempre, anzi molto spesso trattare l’animale da “malato” non fa altro che esporlo sempre meno al mondo reale andando a creare ulteriori problemi diminuendo la sua capacità di reagire al minimo cambiamento esterno (temperatura, ambiente, cibo extra..).
Ovviamente ogni cosa deve essere fatta a suo tempo, evitare ciò che fa stare male in fase acuta di una malattia è sempre la cosa corretta, tuttavia cambiare radicalmente le abitudini della vostra vita antecedente alla malattia non è corretto.
Smettere di fare vacanze col cane oppure di farlo correre o giocare può essere più deleterio della patologia stessa poiché genera un peggioramento di umore, e le emozioni influiscono sul corretto funzionamento dell’intestino. Inoltre vivere nello stato di ansia che il proprio cane o gatto possa stare male è un aspetto da dover necessariamente gestire e affrontare per evitare di andare oltre andando a generare il problema stesso.
Nella maggior parte dei casi servono cambiamenti minimi per ottenere ottimi risultati, pur sapendo che le recidive anche agendo nel migliore dei modi possono ripresentarsi ed è normale che avvenga.
Teniamo in considerazione in questo caso la patologia intestinale come esempio, vediamo quali accorgimenti prendere nella pratica quotidiana:
- Nutrizione bilanciata: nella maggior parte dei casi la dieta è fondamentale per far condurre una buona vita al vostro animale, cane o gatto che sia. La dieta va studiata ad hoc e in questi casi improvvisare non è mai la cosa giusta, rivolgersi ad uno specialista della nutrizione con esperienza nel campo fa la differenza sulla qualità della vita dell’animale nella gestione del sintomo e la remissione dello stesso.
- Attività fisica: non smettete di fare attività col vostro animale, evitate sforzi prolungati, ma potrete ancora andare in vacanza o farlo giocare con i suoi amichetti al parco solo in alcuni casi per un breve periodo il riposo risulta necessario. Attenzione agli sport agonistici se prevedono allenamenti difficili da reggere fisicamente, in tal caso può essere necessario abbandonare certe pratiche se fanno male all’animale e enfatizzano la patologia.
- Routine quotidiana: non sconvolgere la vostra routine cercando di proteggerlo eccessivamente dal freddo, dal caldo o da fattori esterni, niente più niente meno rispetto a prima;
- Extra si o no: cibo extra sarà vietato per un certo periodo, ma sarà necessario reintrodurre gradualmente le abitudini precedenti che portavano benessere, come per esempio certi rituali e masticativi di carne naturale, sempre su parere di un nutrizionista esperto.
- Gestione dello stress e delle emozioni: se ti rendi conto che i cambiamenti di ambiente/routine provocano un peggioramento da un punto di vista della sintomatologia poni attenzione ad un lavoro parallelo sulle emozioni da un punto di vista più psicologico e comportamentale.
- Smettere di fare i paragoni con gli animali degli altri: non fatelo non serve a nulla e fa solo male a voi.
- Smettere di volere sempre di più cercate un equilibrio: gli animali non sono perfetti, bisogna saper accettare i compromessi e accettarli con i loro problemi.
- Fare del proprio meglio senza giudizio e senso di colpa: non esagerate con le terapie o la ricerca di qualcosa che non potrete raggiungere, agite passo dopo passo con l’aiuto dei giusti professionisti che vi sapranno accompagnare in questo viaggio.

Concludendo, spero che il concetto sia chiaro, non abbiate paura anche se è comprensibile, prendete consapevolezza, agite per il meglio, non fatevi influenzare da ciò che potrebbero pensare gli altri o da quello che sarebbe potuto accadere e conducete una vita a pieno come avete sempre fatto!
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Dr.ssa Sofia Bertaso
Biologa nutrizionista animale, Esperto cinofilo in area comportamentale (Escac), Educatrice cinofila e Esperto in Etologia Relazionale®