Cibo per il cane e il gatto: “LA MENTE NELLA CIOTOLA”

Cibo per il cane e il gatto

Cibo per il cane e il gatto: IL SOTTILE FILO CONDUTTORE TRA ANIMALE-CIBO-UOMO PER IL SUO NATURALE BENESSERE

 

ANIMALE-CIBO-UOMO. Il cibo, il dare cibo, cucinare per il proprio animale sta al centro. Il cibo è una delle più potenti forme di connessione che abbiamo con i nostri animali. Il cibo lo condividiamo, lo prepariamo, instauriamo dei veri e propri rituali attorno ad esso e rimane comunque e sempre un momento di socialità e affiliazione.

Ormai avrete capito che l’alimentazione in generale, a maggior ragione se naturale influisce su molti aspetti psico-fisici e fisiologici del cane e del gatto tra cui:

  1. Il senso di benessere e sazietà: il vostro cane/gatto si sentirà più sazio, appagato e quindi più calmo post pasto. Anche i più “mangioni” post dieta fresca si sentiranno più tranquilli e sereni e di norma richiederanno meno cibo da tavola (questo non significa che non si possa condividere il momento del pasto);

  2. Relazione uomo-animale: preparare da mangiare al proprio cane è un modo di prendersi cura di lui in maniera sana sotto la guida del proprio nutrizionista per animali;

  3. La composizione della dieta è estremamente personalizzata e può influire sulla psiche in positivo o in negativo (se la dieta è mal formulata): giocando con diverse percentuali dei vari nutrienti proteine, grassi, carboidrati, fibre e integrazioni funzionali (caseine, melatonina, funghi officinali, fitoterapici, fiori australiani o di Bach, prodotti a base di canapa, antiossidanti, fermenti lattici e prebiotici) si possono gestire non solo determinate patologie organiche (post diagnosi e terapia veterinaria) ma anche eventuali stati prolungati di stress che creano un malessere generale nel vostro cane/gatto come stati di ansia;

Inutile sottolineare che ogni individuo è a sé e non si può mai generalizzare, la ricetta giusta la si può trovare solamente osservando il soggetto nella sua quotidianità.

Metodo PNEI: una visione alla base del benessere a 360 gradi del vostro animale. Cosa Vuol dire PNEI?

 

La PNEI è lo studio delle relazioni tra i grandi sistemi di regolazione dell’organismo ed un importante ruolo è sicuramente quello rivestito dal benessere psicologico.

Partendo da questo elemento, cosa è utile osservare?

  • Comportamento alimentare: come si comporta con la ciotola? E con voi?
  • Se mangia velocemente o lentamente
  • Se il cane/gatto digiuna o seleziona cibo
  • Se mangia di giorno oppure solo di notte da solo
  • Se post pasto si rilassa o è ancora in agitazione

L’aspetto psiche è fondamentale da analizzare prima di trovare la dieta giusta per lui e bisognerà correlare il tutto alla sua storia individuale ponendosi alcune domande come, ad esempio:

  • da dove viene?
  • ha avuto la madre?
  • ha vissuto o vive con altri cani/gatti/animali?

Sulla base di queste informazioni qualora ci fosse un problema di tipo “alimentare” potrà indagare la situazione e attuare un piano che agisca su tutti i fronti, psiche e alimentazione.

Agire sull’agio ambientale in casa, sociale ed emozionale del cane vi aiuterà a regolarizzare il suo appetito e normalizzare il comportamento alimentare.

Mangiare troppo o mangiare troppo poco crea comunque un disagio nel cane/gatto: nel primo caso potreste aver un animale letargico e in sovrappeso se non obeso, spesso contornato da umore depresso; nel secondo un cane che viaggia perennemente a stomaco vuoto sempre irascibile e agitato.

Un cane o un gatto con un comportamento alimentare alterato potrebbe presentare patologie non necessariamente legate a qualche organo interno, ma l’origine potrebbe essere psicologica.

I disturbi alimentari nel cane esistono?

 

Purtroppo si, e possiamo dividerli in:

  • Bulimia: ingestione di cibo massiva e lunghi periodi di digiuno fino a provocarsi il vomito;
  • Anoressia: digiuno prolungato;
  • Pica: ingestione di sostanze non commestibili;
  • Disoressia: alternanza di fasi di digiuno con abbuffate.

Le cause in corso di patologia devono essere indagate col proprio medico veterinario, ma successivamente diventa rilevante per la risoluzione agire contemporaneamente su alimentazione e benessere etologico/psichico dell’animale attraverso percorsi personalizzati.

In questo caso i fronti da toccare sono diversi, ed è necessario essere accompagnati da professionisti con una visione olistica e completa.

Cosa fa scegliere al nostro cane o gatto di mangiare o meno un alimento?

 

Per rispondere a questa domanda bisogna tenere in considerazione che il comportamento alimentare dei nostri animali è governato da un sistema complesso che coinvolge il sistema ipotalamico, sensoriale (consistenza, forma, temperatura…), limbico (emozioni: se ho paura non mangio ad esempio), corteccia prefrontale.

Tuttavia quando avviene l’ingestione di un alimento possono verificarsi due scenari:

  • Congruenza tra odorato e gusto = accettazione dell’alimento (neofilia)
  • Incongruenza tra odorato e gusto =non accettazione dell’alimento (neofobia).

 I gatti in particolare sono molto sensibili a questo aspetto infatti vengono definiti neofobici. Così i cani diffidenti, cani del sud ferali o razze che di base presentano un assetto emozionale diffidente.

Cibo per il cane e il gatto: Come possiamo influire sulla psiche attraverso la dieta?

 

In primis bisogna conoscere:

  • La specie di appartenenza (filogenesi) considerare la sua storia biologica come specie ovvero se sono di fronte a un carnivoro stretto non posso presentargli un pasto ricco di carboidrati;
    • La storia dell’individuo che abbiamo davanti (ontogenesi): se abbiamo un randagio è probabile che preferisca mangiare da terra e ricercare del cibo piuttosto che vederlo staticizzare nella ciotola;

    Una volta individuate queste due coordinate di base si può formulare una dieta o scegliere un alimento commerciale che tenga conto di questi aspetti considerando quindi la forma, il contenitore da utilizzare, gli alimenti e le integrazioni da inserire prediligendo una dieta antinfiammatoria per la specie in oggetto.

Cibo per il cane e il gatto: Cos’è una dieta antinfiammatoria per animali?

 

L’alimentazione anti-infiammatoria è molto nominata in umana, anche per gli animali possiamo favorire un ambiente anti-infiammatorio utilizzando alcuni accorgimenti, ad esempio:

  • Fornire una dieta ricca di acqua (umido o casalinga) favorendo un’idratazione adeguata;
  • La dieta deve essere digeribile, significa che deve essere assorbita tuttavia se il vostro animale fa più di 3 defecazioni al dì vuol dire che c’è qualcosa che non va;
  • Mantenere un microbiota intestinale in salute in grado di produrre sostanze benefiche non solo all’intestino stesso, ma per tutto l’organismo andando a discapito dell’infiammazione;
  • Mantenere un peso forma ideale non in eccesso né in difetto: l’eccesso di peso provoca un’infiammazione costante dei tessuti che predispone a patologie di varia natura;
  • Integrare con sostante ad azione antiossidante (la dieta deve essere bilanciata da un nutrizionista non basta fornire alimenti freschi per stare tranquilli!) ovvero quelle sostanze che riducono i radicali liberi le molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare, e quindi dell’infiammazione della cellula stessa;
  • Mantenere un sistema immunitario sano: utilizzare sostanze ad azione immunostimolante come il selenio e lo zinco ad esempio, nei dosaggi corretti aiuta a stimolare le difese naturali dell’organismo.

Cibo per il cane e il gatto: In che modo il cibo influisce sulla relazione uomo-animale?

 

Quando si parla di cibo ci possono venire in mente diverse cose, una di queste è il rituale del pasto.

Mangiare insieme, condividere del cibo rafforza il legame uomo-animale. Diventa un vero e proprio rituale di “attesa” in cui i nostri animali aspettano il pranzo o la cena, ed è visibile come già nell’attesa arriva la calma.

Il rituale del pasto è un vero e proprio momento sociale in famiglia e per questo motivo è estremamente importante non commettere banali errori gestionali che potrebbero influire sulle relazioni all’interno del gruppo, vediamo insieme quali.

Parliamo di cani: le risorse alimentari vanno gestite dal proprietario?

 

Di base si, questo non significa che il cane debba mangiare dopo di voi o dopo che si è seduto o stare a digiuno se ha fatto una marachella, significa che è bene instaurare un “rituale” attorno al momento del pasto andando a condividere il momento. Questo non significa che se un cane (faccio questo esempio perché più semplice) ci abbaia contro mentre mangiamo dobbiamo condividere ciò che mangiamo con lui, ma se il rapporto che abbiamo instaurato si basa sulla fiducia e il rispetto reciproco nessuno vieta di condividere cibo consentito da tavola una volta ogni tanto, come ad esempio un pezzetto di frutta.

Cosa significa costruire un rituale?

 

Costruire un rituale significa creare un rituale chiaro a partire dall’attesa durante la preparazione del pasto stesso fino alla consumazione finale del pasto, rimuovendo infine la ciotola.

Si tratta di impostare una serie di step, una sorta di procedura chiara per ognuno dei vostri animali che assumerà significati differenti a seconda del valore che volete dare.

Per fare questo dovrete rispondere ad alcune domande e farvi guidare da un professionista nel caso in cui il problema si manifesti proprio nel momento del pasto (es. cane che non mangia, cane che aggredisce, cane che ruba il cibo ad un altro cane e via dicendo…).

Il vostro cane/gatto capirà quando starete preparando il pasto per lui e di norma già questo aspetto li renderà più sereni (il pasto casalingo rispetto alle altre tipologie di alimentazione ha sicuramente un effetto più “rilassante”.

La posizione e la scelta della tipologia di ciotola o contenitore utilizzato è uno dei primi step da affrontare: cambiare luogo/contenitore potrebbe suscitare curiosità (ricerca di cibo), ma anche diffidenza quindi prima di decidere cosa fare bisogna sempre leggere qual è lo stato emotivo dell’animale in quel momento.

Rispettare l’ordine di pappa soprattutto se avete più animali è molto importante per mantenere un equilibrio nel gruppo, l’ordine non è fisso ma dipende dalle dinamiche di ogni famiglia.

Presenza o meno del proprietario: abbiamo sottolineato più volte come. Risulta essere di vitale importanza condividere il momento del pasto, ma attenzione a non fissare o a mettere pressione al vostro cane/gatto mentre mangia potrebbe sentirsi osservato e desiderare di mangiare in santa pace senza gli occhi addosso. Siate presenti senza esagerare!

A volte è sufficiente cambiare alcune dinamiche in casa per far tornare il tuo animale in salute e felice, non esitare ad affrontare il problema se ti accorgi che il rapporto col cibo del tuo pet non è sano.

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Dr.ssa Sofia Bertaso
Biologa Nutrizionista animale ERM_A04165
Etologa e Educatrice cinofila

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