Marc Bekoff, Jessica Pierce, Jane Goodall, Jessica Flack, FRance de Waal, George Schaller e prima Tinbergen sono solo alcuni degli studiosi che hanno studiato e descritto il concetto di moralità ed empatia negli animali.
Ad oggi questo tema così spinoso e complesso viene ampliamente studiato per capirne sempre di più, in quanto ci sono diverse prove scientifiche che evidenziano la presenza di comportamenti morali all’interno di gruppi sociali animali.
MA COSA SI INTENDE PER MORALITA’?
L’insieme dei comportamenti correlati e volti verso gli altri tesi a regolare e sviluppare le complesse relazioni sociali in un gruppo.
QUALI ANIMALI SONO MORALI?
Ad oggi le ricerche in campo etologico hanno evidenziato comportamenti morali nei cetacei, nei roditori (topi e ratti), nei primati e nei carnivori sociali come lupi, coyote e iene.
Ciò non esclude la presenza di moralità anche in altre specie, che purtroppo ad oggi non sono ancora state studiate approfonditamente per confermarne la presenza.
I comportamenti morali vengono tuttavia divisi in 3 principali cluster:
1. COMPORTAMENTI DI COOPERAZIONE E PROSOCIALI: la chiave della moralità è rappresentata dalla prosocialità della specie stessa;
2. COMPORATAMENTI EMPATICI: empatia significa SENTIRE L’ALTRO, la compassione, la consolazione sono definiti comportamenti empatici morali;
3. COMPORTAMENTI DI GIUSTIZIA: riconoscere ciò che è giusto e quindi perdonare, essere equi con tutti i membri del gruppo, la condivisione dei beni rientrano in questo terzo cluster.
Moralità significa anche avere delle regole morali, come le buone maniere che servono per regolare le dinamiche intra-gruppo. Stiamo parlando di specie sociali che come presupposto agiscono per il bene del gruppo, sono individui dotati di componenti cognitive ed emozionali con capacità di prendere delle scelte in funzione del contesto.
Dr.ssa Sofia Bertaso
Biologa Nutrizionista animale AA-08800
Etologa e Educatrice cinofila